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Posts Tagged ‘Eduard Mörike’

Eduard Mörike, È lei

Posted by Anna Maria Curci su aprile 4, 2023

Luigi Simonetta, Primavera, tecnica mista

È lei

Primavera il nastro azzurro
Torna all’aria a sventolare;
Dolci e note le fragranze
La terra sfiorano presaghe.
Già sognanti le violette
Presto vogliono arrivare. –
Tendi l’orecchio! Lieve da lungi un suono d’arpa!
Primavera, sì, sei tu!
Te io ho riconosciuta!

Eduard Mörike
(traduzione di Anna Maria Curci)

 

Er ist’s

Frühling läßt sein blaues Band
Wieder flattern durch die Lüfte;
Süße, wohlbekannte Düfte
Streifen ahnungsvoll das Land.
Veilchen träumen schon,
Wollen balde kommen. –
Horch, von fern ein leiser Harfenton!
Frühling, ja du bist’s!
Dich hab’ ich vernommen!

 

Composta intorno al 1829 e pubblicata da Mörike, uno dei più significativi autori del Biedermeier, nel 1832, appare a pagina 33 dell’antologia: Eduard Mörike, Die schönsten Gedichte. Ausgewählt von Hermann Hesse. Mit Zeichnungen des Autors (Eduard Mörike, “Le poesie più belle, scelte da Hermann Hesse, con disegni dell’autore”). L’edizione di riferimento è quella della casa editrice Insel del 1999.

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Eduard Mörike, A mezzanotte

Posted by Anna Maria Curci su giugno 4, 2016

Moerike_Gedichte_cop

Un viaggio rinnovato, il mio, nella poesia di Mörike, che non ha mai attirato grandi folle di lettori, ma che, in compenso ha saputo legare a sé poeti e narratori in un rapporto di consuetudine non distante, a volte, dalla vera e propria devozione. Penso, tra i tedeschi,  a Hermann Hesse, che nell’edizione menzionata sceglie le sue “più belle poesie” e redige una significativa prefazione, così come a Diego Valeri e, soprattutto, a Cristina Campo tra gli italiani. Oggi, nel 141° anniversario della sua morte, propongo la lettura della sua poesia Um Mitternacht, A mezzanotte, scritta nel 1827, nella mia traduzione. (Anna Maria Curci)

Eduard Mörike 
A mezzanotte

Calma approdò la notte sulla terra,
Sognante si sorregge al pendio;
Ora il suo occhio vede la bilancia dorata
Del tempo riposare in piatti uguali.
E più spigliate scrosciano le fonti,
Cantano all’orecchio della madre, la notte,
Del giorno,
Del giorno che oggi è stato.

La ninnananna antica, primigenia –
Lei non vi bada, è stanca di sentirla;
Le suona ben più dolce l’azzurro del cielo,
Il giogo bilanciato delle ore fugaci.
Pur sempre hanno le fonti la parola,
Nel sonno le acque continuano a cantare
Del giorno,
Del giorno che oggi è stato.

(traduzione di Anna Maria Curci)

 

Eduard Mörike 
Um Mitternacht

Gelassen stieg die Nacht an Land,
Lehnt träumend an der Berge Wand;
Ihr Auge sieht die goldne Waage nun
Der Zeit in gleichen Schalen stille ruhn.
Und kecker rauschen die Quellen hervor,
Sie singen der Mutter, der Nacht, ins Ohr
Vom Tage,
Vom heute gewesenen Tage.

Das uralt alte Schlummerlied –
Sie achtet’s nicht, sie ist es müd‘;
Ihr klingt des Himmels Bläue süßer noch,
Der flücht’gen Stunden gleichgeschwungnes Joch.
Doch immer behalten die Quellen das Wort,
Es singen die Wasser im Schlafe noch fort
Vom Tage,
Vom heute gewesenen Tage.

Eduard Mörike, in: Eduard Mörike. Die schönsten Gedichte. Ausgewählt von Hermann Hesse. Mit Zeichnungen des Autors, Insel Verlag 1990: 72 (Suhrkamp Verlag 1978)

 

Su Poetarum Silva la puntata della rubrica “Tra le righe” dedicata a Eduard Mörike

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