Unterwegs

In cammino

Neue Elfsilber (V-VII)

Posted by Anna Maria Curci su ottobre 31, 2021

Neue Elfsilber (V-VII)

 

V

Giacché l’amore è piaga ed è sutura,
rimbocca i lembi che pure separa.
Dietro le spalle sussurra tenace
le piccole virtù lungo il sentiero.

 

VI

Se guardi da vicino non è immoto
(non arrendersi al piombo, dare tempo)
ma volteggia al suo ritmo e al peso d’aria
sul gambo di cicoria il fiore azzurro.

VII

Fibra a fibra ha spartito e riaccostato
colei che aveva le dita di rosa.
Nello gliommero in cerca di promesse
distingui tu ora il verso ora il racconto

 

Anna Maria Curci
14 luglio – 31 ottobre 2021

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scevà

Posted by Anna Maria Curci su settembre 18, 2021

scevà

Sono una boomer, mi faccio una ragione
e insieme alla ragione una risata
o forse dovrei scrivere risatƏ
ultragenere scoppio di mottetti.
Chiave o liberazione? Mortaretti
scambiati per scintilla primordiale.

Sono una boomer, sì, meridionale,
e la scevà tessevano le nonne
pugliese e lucana, poi maman
m’istruì sull’e muet in francese.
Non ero sazia ancora e passai il Reno.

Nella lingua che insegno – e fu mia scelta! –
da sette lustri inizio nuovi boomer
– e lo saranno, sì che lo saranno! –
alla pronunzia di “Ich heiße Schwa”.

 

Anna Maria Curci
18 settembre 2021

per ascoltare “Scevà”: qui

(e un invito alla lettura dell’articolo di Ivan Carozzi “La Schwa, o di come siamo tutti i boomer di qualcun altro”, apparso tre mesi fa, il 18 giugno 2021; l’articolo si può leggere qui)

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Il suono del sorriso

Posted by Anna Maria Curci su settembre 13, 2021

Il suono del sorriso 

a Ezio Bosso

 

Sempre insegni
maestro
il suono del sorriso

tra le immagini oscure
e le nette è una voce
graveacuta che vola
vibra pizzica trilla

quando esplode la luce
e risana parole
archi fiati e memoria
e si appoggia il dolore
a un allegro che sale

 

Anna Maria Curci
15 maggio 2020

(ascoltando il secondo movimento della settima di Beethoven diretta da Ezio Bosso)

Pubblicata oggi, 13 settembre 2021, a 50 anni dalla nascita di Ezio Bosso

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Al passo

Posted by Anna Maria Curci su settembre 8, 2021

Luigi Simonetta, Il borgo fantasma di Celleno

Al passo

 

«I boschi sono i primi e i più veloci a leccarsi le ferite»
(Stig Dagerman, in: Autunno tedesco, trad. di Massimo Ciaravolo)

Il tronco arso
i rami filiformi
ricordano stupiti la mattanza.

Ma già ribelle inizia la torsione
il balsamo sul dorso si riversa
scorre celato dietro fumo e fondale.

Solo chi ferma il passo scorge il verde
e accoglie il dubbio della fata morgana.

 

Anna Maria Curci
6 settembre 2021

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Sottotraccia

Posted by Anna Maria Curci su agosto 31, 2021

Luigi Simonetta, Ponte all’Isola Tiberina

Sottotraccia

 

Questa è una storia di appunti fatti a pezzi
di fogli sminuzzati
di righe cancellate.

Questo è il puntiglio di un frammento perso
che ricompare graffio di una riga
sulla glassa che livella e ricopre.

Questi sono i bisbigli i colpi lievi
da muro a muro
mentre fuori è farsa.

Queste sono le note per gli accordi
il controcanto a pifferi e trombette
i vocalizzi muti i ponti a mente.

 

Anna Maria Curci
30 agosto 2021

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Marie Luise Kaschnitz, Una poesia

Posted by Anna Maria Curci su agosto 3, 2021

Una poesia

Una poesia, fatta di parole.
Da dove arrivano le parole?
Dagli interstizi come onischi,
Dalla deutzia come fiori,
Dal fuoco come fischi,
Ciò che mi tocca in sorte, lo prendo,

Pettinarla contropelo,
Accoppiarla contro natura,
Rasarla a zero,
Lavare in bagno di liscivia
La mia parola

La mia colomba, la mia straniera,
Strappata dalle labbra,
Scagliata via dal fiato,
Scritta nelle sabbie mobili

Con sue simili
Con sue dissimili

Riga dopo riga,
Il mio personale deserto
Riga dopo riga
Il mio paradiso

 

Marie Luise Kaschnitz

(traduzione di Anna Maria Curci)

 

Ein Gedicht

Ein Gedicht, aus Worten gemacht.
Wo kommen die Worte her?
Aus den Fugen wie Asseln,
Aus dem Maistrauch wie Blüten,
Aus dem Feuer wie Pfiffe,
Was mir zufällt, nehm ich,

Es zu kämmen gegen den Strich,
Es zu paaren widernatürlich,
Es nackt zu scheren,
In Lauge zu waschen
Mein Wort

Meine Taube, mein Fremdling,
Von den Lippen zerrissen,
Vom Atem gestoßen,
In den Flugsand geschrieben

Mit seinesgleichen
Mit seinesungleichen

Zeile für Zeile,
Meine eigene Wüste
Zeile für Zeile
Mein Paradies.

 

Marie Luise Kaschnitz

(in: Marie Luise Kaschnitz, Dein Schweigen, meine Stimme : Gedichte 1958 – 1961, Hamburg 1962, p. 78)

 

 

 

 

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Wallace Stevens, Un piatto di pesche in Russia

Posted by Anna Maria Curci su agosto 2, 2021

Un piatto di pesche in Russia

 

 

Con il mio corpo intero assaporo queste pesche,
Le tocco e le annuso. Chi parla?

Le assorbo come l‘Angioino
Assorbe l’Angiò. Le vedo come vede un amante,

Come un giovane amante vede i primi boccioli di primavera
E come lo spagnolo nero suona la sua chitarra.

Chi parla? Ma dev’essere quell’io,
Quell’animale, quel russo, quell’esiliato, per il quale

Le campane della chiesetta germinano suoni in
Fondo. Le pesche sono grandi e rotonde,

Oh! e rosse; e hanno la peluria della pesca, oh!
Sono colme di succo e la pelle è morbida.

Sono colme dei colori del mio paese
E del bel tempo, dell’estate, di rugiada, di pace.

È placida la stanza là dove esse sono.
Le finestre sono aperte. La luce del sole colma

Le tende. Perfino lo scostarsi delle tende,
Per quanto sia lieve, mi turba. Non sapevo

Che tali atrocità potessero strappare
Un sé da un altro, come fanno queste pesche.

 

Wallace Stevens

(Traduzione di Anna Maria Curci)

 

 

A Dish of Peaches in Russia

 

With my whole body I taste these peaches,
I touch them and smell them. Who speaks?

I absorb them as the Angevine
Absorbs Anjou. I see them as a lover sees,

As a young lover sees the first buds of spring
And as the black Spaniard plays his guitar.

Who speaks? But it must be that I,
That animal, that Russian, that exile, for whom

The bells of the chapel pullulate sounds at
Heart. The peaches are large and round,

Ah! and red; and they have peach fuzz, ah!
They are full of juice and the skin is soft.

They are full of the colors of my village
And of fair weather, summer, dew, peace.

The room is quiet where they are.
The windows are open. The sunlight fills

The curtains. Even the drifting of the curtains,
Slight as it is, disturbs me. I did not know

That such ferocities could tear
One self from another, as these peaches do.

 

(in: “Poetry. A Magazine of  Verse”, Vol. IV, n. 4, July 1939, pp. 180-181: poi in The Collected Poems of Wallace Stevens, 1954, p. 224)

Ricorrono oggi, 2 agosto 2021. sessantasei anni dalla morte di Wallace Stevens.

 

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con voce dico sommessa e con l’incanto

Posted by Anna Maria Curci su luglio 25, 2021

con voce dico sommessa e con l’incanto

 

con voce dico sommessa e con l’incanto
di una folgorazione che s’imbarca
e lo so che lo strazio si rinnova
e lo so che l’assenza spinge al fianco

per tutte le cadute ammonticchiate!
rimbomba
incitazione
corda che si sgancia
srotolare di addii
pegni sospesi

non di ritorni canta
né di imprese

solo di un comico
eterno «arrivedorci»

 

Anna Maria Curci
10 giugno – 25 luglio 2021

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Sfinge

Posted by Anna Maria Curci su luglio 12, 2021

Sfinge

ἡ ποικιλῳδὸς Σφὶγξ
(Sofocle, Edipo Re)

Infila ancora l’ago nel sudario
colei che canta in modo sfaccettato.
Aggetta ora il sospetto nel ricamo.
In controluce è trama soffocata.

Lei canta e cuce e inarca la schiena,
imperturbabile è il balzo del richiamo.
Chi è reo si scioglie o sciogliendo diventa
suddito e re dell’enigma tranello.

Anna Maria Curci
12 luglio 2021

 

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Neue Elfsilber (I – IV)

Posted by Anna Maria Curci su luglio 9, 2021

Neue Elfsilber (I-IV)

 

 

I

Ritorneranno i tempi del sorriso
che affianca la salita all’Aventino.
Senza arroccarsi, con una risata
lasciare indietro borse ormai bisunte.

 

II

Mio padre mi chiamava Ifigenia
(in Aulide sul palco in terza media).
Nella sua burla riconosco il vero
di una pietà ch’è vincolo comune.

 

III

Tra lantane e melangolo s’aggira
la lucertola rame di messaggi.
Dalle ninfee ha carpito il ritornello:
se non t’immergi non peschi la perla.

 

IV

Giardini d’astri hanno perduto il sonno,
si specchiano nell’erba spelacchiata.
Grattano umani tronfi e sbaragliati
la tigna di un assedio inconcludente.

 

 

Anna Maria Curci
24 giugno – 9 luglio 2021

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